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Doctor Sleep – Stephen King

Doctor Sleep

Doctor Sleep di Stephen King terminato. Un ottimo libro anche se assolutamente non all’altezza del Re.

Eccessivamente autoreferenziale per un libro che già di per sè è un sequel, contiene riferimenti evidenti a “Il Miglio Verde” e altre opere dello stesso King, oltre che stratagemmi con “deus ex machina” eccessivamente banali per la qualità dell’autore.

Pizzicata finale nelle note dell’autore contro Stanley Kubrick, colpevole da sempre secondo Stephen di aver eccessivamente “trasposto” la sua versione cinematografica di Shining, in effetti assai diversa dal romanzo e dalla versione accreditata dall’autore stesso (4 puntate da un’ora, a mio avviso assai superiore alla ben più nota versione sostenuta solo dalla bravura di Jack Nicholson).

In ogni caso, inconfondibile lo stile del Maestro nella caratterizzazione dei personaggi, dei Cattivi che non sono poi così Cattivi (alcuni si sussurrano addirittura parole d’amore in punto di morte), dei Buoni che non sono poi così Buoni (anche se bambini), dell’eterna lotta tra il Bene e il Male che a volte si scambiano di posto come su una ruota girevole (metafora usata proprio da King in questo libro), dell’ineluttabilità del Fato che porta i Cattivi ed i Buoni ad essere come sono. Anche la capacità di scrivere con chiarezza di tempi, luoghi e vicende diverse ma collegate tra loro senza creare confusione nel lettore è magistrale ed emerge in maniera lampante in questo romanzo, ricco di vicende fortemente intrecciate.

Molti i cenni autobiografici, primo su tutti la sua condizione da ex-alcolista, sempre numerosi scrittori presenti, sempre con alterne fortune (ricordo che King, per dimostrare a se stesso di essere un ottimo scrittore, pubblicò per anni sotto lo pseudonimo di Richard Bachman per vedere se, anche senza il richiamo del suo nome, riusciva a vendere lo stesso).

Eccellente anche la capacità di fornire diverse chiavi di lettura a seconda del tipo di interlocutore e della sua cultura, evidentissima la ricerca minuziosa del dettaglio anche tecnico (sempre presenti i ringraziamenti ai numerosi consulenti dello scrittore), sottile la critica sociale ed i riferimenti al tempo del racconto.

Insomma livello alto ma non altissimo ma si sa, non si può andare sempre a tavoletta. Suggerito anche a chi non ha letto Shining, il “riassunto” all’interno del libro è più che sufficiente a seguirlo piacevolmente.

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